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Gare e Risultati

La Granfondo, il cartello che non c’era, la vespa e il gatto nero

Domenica 4 settembre ’16
Granfondo internazionale di Torino

Molto probabilmente chi ha inventato il detto “portare le chiappe a casa” era un ciclista. Si perchè anche oggi con circa 200 km all’attivo tra GF, errori e trasferimenti il mio povero lato “B” urla vendetta. Ma questa è una storia vecchia, si dice che “ogni sella abbia il suo culo” (o viceversa?) chissà se mai riuscirò a trovare l’anima gemella del mio…

Tutto stava andando benissimo, decisamente al di sopra delle mie aspettative. Un manipolo di granbikers, io e il mio amico Fede, più qualche occasionale intruso, attaccava un gruppo dopo l’altro. Ogni ciclista all’orizzonte rappresentava una sfida. E così fino al primo ristoro dove purtroppo ci siamo persi, lì una pipì di troppo ha fatto la differenza e si sa. Il ciclista ha fretta…

“Ma chissene frega”, e così andiamo avanti a spron battuto, capitanando orde di pellegrini che si attaccavano a grappoli. Dai che abbiamo ancora 100 km da fare! “No we, (accento lombardo) guarda che questo è il percorso corto!”

BUM! Panico-delusione-incredulità-incazzatura-rassegnazione-sfida-etc un turbine di emozioni per lo più demotivanti, ci ha pervaso. Ma non c’era nessun cartello che indicasse il percorso lungo?

TORNIAMO INDIETRO! Minkia e quanto manca? 7/8 km al massimo ci dice il volontario gentile ma pirla, (oggi ho chiuso a 180 km invece di 150…) OK torniamo indietro.

I 30 km in più senza alcuna scia per lo più in salita e da soli ci hanno fatto accumulare un irrimediabile ritardo di oltre un’ora.

“NO problem. Lo facciamo per noi. Abbiamo preso la decisione insieme e finiamo insieme. È la nostra gara, lo facciamo per noi.” Ripetendoci questo poco convincente ritornello abbiamo pedalato, in due, su strade deserte affidandoci esclusivamente alle segnalazioni della GF.

Per fortuna che una vespa mi si è infilata sotto il casco, pungendomi e facendomi urlare di dolore, proprio nel momento in cui un bel gattino “decisamente scuro di pelo” ha attraversato la strada davanti a me. Io mi sono fermato quasi piangendo, togliendomi il casco al volo. Fede, tagliando la coda al gattuzzo, ha proseguito la corsa fermandosi poco più su con aria interrogativa.

Un piccolo incidente, normale in campagna, proseguiamo.

BUM, pscscscsc, [bestemmia da scomunica ad altissimo volume]. Ovviamente il felino non c’entra nulla, ci mancerebbe.

Fede ha bucato. Vabbè dai cambiamo la camera tanto ormai siamo in ritardo chissenefotte.

Dai andiamo lì all’ombra di quella casa e cambiamo la camera.

No, il copertone è squarciato! Non si può fare nulla. Anche un cane ci prende in giro abbaiando dal giardino in modo talmente snervante da farci rinunciare all’ombra.

foratura irreparabile

Decisione strappa-lacrime. “Fede, cerco almeno di finirla io. Tu aggiustati…”

E qui riinizia la stessa identica storia dell’anno scorso, quando per una decisone dell’ultimo minuto, sconosciuta ai partecipanti, l’organizzazione ha infilato una trentina di KM in più nel percorso. Lasciando i ciclisti ignoranti a combattere contro i km di troppo. Ma almeno l’anno scorso c’era un sacco di gente per le strade. (vedi Granfondo Torino 2015)

Da solo, su strade deserte mi avventuro alla volta di Superga. Mi aspettano 4 o 5 ore di bici. NO DRAFT, no friends, no nessuno, manco le macchine. Ormai il sole è alto e l’afa si fa sentire.

Priorità acqua. Bevi bevi bevi. Gel ne ho, posso farcela.

Ecco Superga, si vede appena in mezzo alla foschia. Saranno 20km, basta 1 ora?

Non sarebbe bastata; ho chiuso in circa 7 ore ai 25 di media, quasi 180 km e 2000m dsl.

Oltre tempo massimo, no classifica.

“NO problem. Lo facciamo per noi. Abbiamo preso la decisione insieme e finiamo insieme. È la nostra gara, lo facciamo per noi…”

Bla, bla, bla, avremmo dovuto fermarci in trattoria e ammazzarci di pane, salame e vino buono. Qualcuno poi ci avrebbe recuperato…

DETTAGLI TECNICI
Abbigliamento:
-estivo + mantellina antivento che è servita in discesa da Superga.
– x la prossima volta… portare sotto-casco…

Colazione:
-150 di pasta olio e parmigiano
-uno shake con 40g di proteine miste, 40g di farina d’avena, 25g di Vitargo, 200 cc latte scremato.

Alimentazione in gara:
-Usati 6 gel da circa 40-50 g di maltodestrine a diversa DE + 2 borracce da 750 cc con Vitargo 75g cad.

Tot: 6 gel x 100kcal cad= 600 kcal
150 g di Vitargo (100g=392) 392 x 1,5= 588kcal

Totale circa 1200 kcal su 4500 consumate.

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